PK Cre

1. Alla ricerca del formato perfetto: Creatività vs. sistema

Insoddisfatti dello stato attuale delle cose, abbiamo avviato il progetto PK-CRE e viaggiato in tutta Europa durante i jam estivi per esplorare formati di competizione che mettano meglio in risalto le abilità uniche del parkour e che siano coinvolgenti sia per gli atleti che per il pubblico.

Le interviste e le discussioni che abbiamo avuto hanno rivelato una tensione fondamentale tra una valutazione oggettiva e sistematica (come quella della FIG) e formati che privilegiano la creatività, la libertà e il divertimento.

L’influenza della FIG: Quasi tutti gli atleti e organizzatori con cui abbiamo parlato hanno notato che il sistema rigido e basato sui punti della FIG ha un impatto significativo sullo sport. Sebbene offra un quadro chiaro e oggettivo, spesso soffoca la creatività. Hannes, organizzatore del WCPF, ha osservato che a causa dell’influenza della FIG, “molti professionisti fanno run lunghissime”, concentrandosi sul collegamento di trick ad alto valore piuttosto che sulla creazione di una linea coerente e significativa. Atleti come Max e Ward sentono che il loro stile, che potrebbe non allinearsi con la checklist della FIG, viene penalizzato ingiustamente. Elis, atleta di alto livello, trova “così demotivante” vedere concorrenti “forzare” movimenti che non amano solo per ottenere punti, notando che “non ha anima”.

Un appello a formati “liberi” e “divertenti”: In contrasto, atleti più giovani come Su dal Giappone hanno espresso una forte preferenza per competizioni che siano “divertenti” e “libere”, senza le regole rigide presenti nel suo paese. Questo sentimento è stato condiviso da TJ, che ha sostenuto le qualificazioni in stile jam perché offrono “una visione più ampia [degli atleti] e di ciò che possono fare in uno spazio” invece di una singola run ad alta pressione. Le qualificazioni del WCPF hanno adottato questo formato jam, che è stato ben accolto.

Stimolare la mente, non solo il corpo: Un’intuizione profonda, annotata nel diario di bordo da Marco De Rosso del team KRAP, è arrivata da TJ. Ha suggerito che il futuro delle competizioni di parkour risiede nel superare i limiti della mente umana, non solo del corpo. Questo significa valorizzare l’innovazione e i nuovi “come” e “perché” del movimento, piuttosto che aggiungere semplicemente più rotazioni ai trick esistenti. TJ ha affermato: “La tua mente è molto più potente… il tuo corpo può fare solo fino a un certo punto, ma cosa succederebbe se potessi visualizzare ogni asse contemporaneamente?”

2. Idee per formati innovativi: La mobilità ha fatto emergere diversi formati creativi

  • Wall battle & Box battle: Creati da Elis, questi formati sfidano gli atleti su setup specifici con un focus sul divertimento e sulla varietà, spingendo anche i top a provare movimenti fuori dalla loro zona di comfort.
  • Giudizio basato sul pubblico: Il team KRAP ha riflettuto sul proprio contest “Gaso è Tutto”, dove il vincitore è determinato dal livello di rumore del pubblico. Questo abbraccia gli aspetti soggettivi e performativi dello sport.
  • [aggiungere KNUCKLE HUCK]
  • Scelta dell’atleta: Elis ha menzionato un formato in cui ogni concorrente propone una sfida per gli altri, e vince chi ne completa di più, mettendo alla prova la versatilità.

In definitiva, il consenso non è quello di trovare un unico “formato universale” — che forse non esiste — ma di costruire un circuito variegato di eventi che celebri le molteplici sfaccettature del parkour.


3. Oltre il podio: Costruire una carriera sostenibile per gli atleti

Un obiettivo centrale del progetto PK-CRE è capire come rendere sostenibili le carriere degli atleti emergenti nel parkour. Il panorama attuale presenta sfide finanziarie significative, con la maggior parte degli atleti che compete per passione più che per un reddito sostenibile.

Punti principali:

  • La realtà finanziaria: L’atleta professionista Ward ha dichiarato senza mezzi termini: “al momento, non c’è nulla di sostenibile”. Ha spiegato che, anche con il supporto del team Nozaru, deve svolgere lavori secondari per arrivare a fine mese, e che “le competizioni non mi hanno mai dato nulla finora”. Questa è un’esperienza comune; la maggior parte degli atleti paga di tasca propria viaggi e spese, in netto contrasto con gli sport più consolidati.
  • Il peso sugli organizzatori: La pressione finanziaria si estende anche agli organizzatori. Oskar e Hannes del WCPF hanno rivelato di aver corso rischi finanziari personali significativi, pagando inizialmente di tasca propria otto atleti di alto livello per dare credibilità all’evento. Hanno descritto una vera e propria “corsa” per trovare sponsor, iniziando da amici, familiari e attività locali.
  • Un modello innovativo di premi in denaro: Un punto chiave, evidenziato da Valentino del team KRAP nel suo diario, è la struttura dei premi del WCPF. Invece del classico “il vincitore prende tutto”, il premio per i primi cinque finalisti è stato “diviso in base al punteggio, non alla posizione”. Questo ha permesso anche al quarto e quinto classificato di ricevere una compensazione significativa, premiando l’impegno e riducendo il rischio finanziario di partecipare. Hannes ha spiegato la filosofia: “se sei quinto al mondo, sei forte… dovresti ricevere qualcosa”.
  • Il valore della visibilità: Anche se i guadagni diretti sono scarsi, le competizioni offrono una visibilità cruciale che può portare ad altre opportunità. Per atleti come Kaito e Tomoya, ottenere buoni risultati in eventi internazionali aiuta a mantenere i rapporti con gli sponsor. Per i giovani, competere accanto ai propri idoli è una motivazione enorme e aiuta a costruire un percorso nello sport.

Il progetto ha concluso che, affinché le competizioni di parkour possano supportare carriere sostenibili, è necessario un cambiamento verso modelli con premi più alti e distribuiti in modo più equo, e una rete più forte capace di attrarre sponsorizzazioni significative.

4. L’arte del caos organizzato: Sicurezza e progettazione del percorso

Garantire la sicurezza degli atleti è un obiettivo primario per qualsiasi competizione, e il progetto PK-CRE ha mirato a sviluppare linee guida e pratiche migliori. Le discussioni con atleti e organizzatori hanno rivelato che la sicurezza è strettamente legata alla progettazione del percorso, ai criteri di giudizio e alla mentalità dei partecipanti.

Punti principali:

  • La progettazione del percorso è fondamentale: Un percorso ben progettato è la prima linea di difesa. Miranda ha elogiato il setup del WCPF per le connessioni ben misurate che offrono spazio senza essere troppo distanti. Al contrario, alcuni percorsi FIG sono stati criticati per offrire opzioni limitate e ad alto rischio — “o troppo basso o troppo alto”. Un buon percorso dovrebbe offrire una varietà di altezze e ostacoli, permettendo agli atleti di scegliere sfide adatte al proprio livello e riducendo la pressione di tentare movimenti troppo pericolosi. La combinazione di ostacoli, come una sbarra accanto a un muro, è stata citata come elemento che stimola possibilità creative uniche e più sicure.

Attrezzature e superfici: La qualità dei tappeti e del pavimento è una preoccupazione importante. Gli atleti hanno notato che, mentre il WCPF ha utilizzato l’erba (meglio del cemento), alcuni eventi FIG hanno fornito tappeti pericolosamente inadeguati. La superficie ideale dovrebbe assorbire gli impatti senza eliminare completamente le conseguenze, simile al pavimento di un moderno parco giochi.

L’impatto del giudizio sul rischio: Il modo in cui una run viene valutata influenza direttamente i rischi che un atleta è disposto a correre. Hannes ha espresso preoccupazione dopo aver visto due infortuni al WCPF. Ha suggerito di dare più peso all’esecuzione rispetto alla difficoltà, per scoraggiare gli atleti dal tentare movimenti oltre le proprie capacità. Allo stesso modo, le regole rigide sui landing della FIG possono essere controproducenti. Max e Ward hanno sostenuto che penalizzare un tocco controllato con la mano o una rollata dopo un grande salto scoraggia tecniche di uscita sicure. Hanno proposto che il giudizio dovrebbe distinguere tra una rollata intenzionale e sicura e una caduta incontrollata.

Il ruolo dell’organizzatore: Hannes ha dimostrato un approccio proattivo alla sicurezza fermando la competizione per parlare direttamente con gli atleti, ricordando loro che “è più importante che tutti siano al sicuro” e di tentare solo ciò di cui sono sicuri al 100%. Questo evidenzia l’importanza di promuovere una cultura della sicurezza piuttosto che una mentalità del “vincere a tutti i costi”.


5. Da jam di nicchia a spettacolo mainstream: Sponsor e coinvolgimento del pubblico

Una delle sfide principali identificate dal progetto PK-CRE è la difficoltà di attrarre sponsor e coinvolgere un pubblico più ampio al di fuori della comunità del parkour. La mobilità ha esplorato strategie per trasformare le competizioni in spettacoli coinvolgenti e sostenibili dal punto di vista finanziario.

Punti principali:

  • L’elemento “spettacolo” è fondamentale: Diversi partecipanti, tra cui Valentino e Davide del team KRAP, hanno sottolineato che una competizione di successo deve essere anche uno spettacolo. TJ ha evidenziato l’importanza di un buon MC per mantenere l’energia del pubblico e creare hype. Ha elogiato il formato “Gaso è Tutto” di KRAP, dove la reazione del pubblico determina il vincitore, come esempio perfetto di priorità allo show.
  • La sfida di attrarre pubblico: Molti eventi di parkour faticano a uscire dalla propria nicchia. Una critica al WCPF è stata che sembrava “fatto per noi” (la comunità del parkour), con poco o nessun pubblico esterno. Sebbene gli eventi FIG abbiano i loro difetti, la loro scala e l’integrazione in festival come FISE Montpellier permettono di attrarre migliaia di spettatori, anche senza una conoscenza del parkour.
  • Sponsorizzazione come “hustle”: Gli organizzatori Oskar e Hannes hanno raccontato le enormi difficoltà nel trovare finanziamenti. Il primo anno è stato una vera “corsa”, basata su contatti personali, amici, familiari e attività locali per raccogliere premi e risorse. Questo approccio dal basso è comune ma non scalabile per creare un circuito internazionale.
  • La strada da seguire: Integrazione: La strategia più promettente emersa è stata quella di integrare le competizioni di parkour in eventi più grandi e già esistenti. Come discusso da Ward e Max, organizzare competizioni all’interno di festival urbani, musicali o eventi cittadini porta un pubblico già presente e rende lo sport più interessante per gli sponsor. Questo approccio sfrutta il “potere attrattivo” di eventi consolidati per presentare il parkour a un pubblico nuovo e più ampio. È stata una delle idee più concrete annotate nei diari KRAP.

6. Allargare il cerchio: Inclusività e crescita della comunità

Promuovere una comunità inclusiva e forte è essenziale per la salute a lungo termine del parkour, con particolare attenzione all’aumento della partecipazione femminile. Le discussioni hanno evidenziato sia le sfide che le possibili soluzioni per rendere lo sport più accogliente per tutti.

Punti principali:

  • Il calo delle atlete femminili: Un tema ricorrente è stato il forte calo nella partecipazione femminile durante l’adolescenza. Miranda, una delle migliori atlete svedesi, ha spiegato che molte ragazze iniziano il parkour, ma spesso smettono quando raggiungono la pubertà. L’ambiente di allenamento misto può diventare intimidatorio man mano che le capacità fisiche dei ragazzi avanzano rapidamente. Ha osservato che “per alcune è troppo”, poiché iniziano a confrontarsi e si sentono a disagio.

Soluzioni proposte per l’inclusività:

  • Gruppi solo femminili: La soluzione più condivisa è stata la creazione di gruppi e workshop di allenamento dedicati esclusivamente alle ragazze. Miranda ha sostenuto che questa è “l’unica vera” via per creare un ambiente coraggioso e di supporto, dove le ragazze possano progredire al proprio ritmo senza la pressione del confronto.
  • Maggiore visibilità: Le giovani atlete Isa e Johanna hanno sottolineato che gli organizzatori spesso trascurano le atlete sui social media, pubblicando “sempre gli stessi uomini e ragazzi”. Credono che una maggiore visibilità online sia cruciale per ispirare la prossima generazione, poiché i social sono “il modo in cui raggiungi le ragazze giovani”.
  • Coach donne: La discussione con Max e Ward ha portato all’idea di un “quick fix”: investire in più coach donne nel parkour, che possano fungere da modelli di riferimento e creare un ambiente più accogliente.
  • Il potere dei jam comunitari: Oltre al genere, è stata sottolineata l’importanza degli eventi focalizzati sulla comunità. Il padre di Elis ha spiegato che i loro jam non sono a scopo di lucro, ma servono a “mantenere viva la passione”, offrendo uno spazio dove i giovani atleti possano connettersi, allenarsi insieme e sentirsi parte di qualcosa di più grande. Questo sentimento è stato condiviso anche dal giovane atleta Su, che ha apprezzato il fatto di aver fatto “così tanti amici in tutto il mondo” durante le competizioni. Questi eventi sono vitali per coltivare le radici dello sport e garantirne il futuro.

    Coordinatore:
    KRAP ASD – Italy

    Partners:
  • WCPF
  • Nozaru

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Ne parliamo anche qui:
» krap.it

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